Per un Laicato Maturo

Dedicato alla formazione dei fedeli laici

L’incontro tra Dio e l’uomo in Cristo richiede, di per sé, una riflessione sull’«atto del credere» e sull’«oggetto del credere» (la fides qua e fides quae dei teologi).

Prendo spunto dal discorso che il vescovo ausiliare di Milano, Franco Giulio Brambilla ha esposto all’Università Cattolica del Sacro Cuore e che il quotidiano cattolico Avvenire ha pubblicato alcuni stralci il 23 settembre 2010 a pagina 23.

“Oggi, ha sottolineato il vescovo, è necessario riscoprire «la fede pensata e culturalmente consapevole»: un compito che guarda alla «condizione del cattolicesimo italiano» e al bisogno di «un laicato maturo». Offrire la possibilità di «pensare la fede», inoltre, supera la concezione secondo cui «la cultura religiosa può essere insegnata solo nei gradi inferiori della scuola». E lo studio della teologia mette in moto anche un complesso circuito esistenziale in cui si intrecciano «comprendere e agire, pensare e praticare»: attivare uno sguardo critico sulla fede, insomma, ha inevitabilmente ricadute esistenziali che a loro volta daranno un volto concreto al credere. Ecco perché la fede ha sempre una «rilevanza antropologica», nella vita personale così come, a livello comunitario, nelle «forme della vita sensibile, dell’agire morale, del sapere scientifico». Solo così si potrà avere una visione sintetica del mondo e della vita»… Oltre a una «competenza dogmatica e riflessiva» fondamentale, nota Brambilla, dovrebbe essere «l’abilitazione alla lettura della Bibbia». «Piacerebbe veder nascere una generazione nuova – conclude Brambilla –, che abbia un rapporto molto più consapevole con il testo fondante del cristianesimo, uno dei documenti fondatori della cultura occidentale e non solo».”

Perchè queste pagine

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“Le attuali questioni culturali e sociali coinvolgono soprattutto i fedeli laici, chiamati, come ricorda il Concilio Ecumenico Vaticano II, a trattare le cose temporali ordinandole secondo Dio (cfr. Lumen gentium, 31). Ben si comprende, quindi, la fondamentale importanza della formazione dei laici, affinché con la santità della loro vita e la forza della loro testimonianza, contribuiscano al progresso dell'umanità. Questo documento intende aiutarli nella loro quotidiana missione.”

 

Lettera del Card. Angelo Sodano al Card. Renato Raffaele Martino Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

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