Storia

lapide funeraria del principe Carlo Maria Carafa
lapide funeraria del principe Carlo Maria Carafa

La chiesa di Santa Maria di Gesù è una delle più antiche chiese, aperte al culto, esistenti a Mazzarino.

Fu eretta nel 1425, contigua al convento dei frati minori Osservanti. Era dedicata a S. Ippolito, nel 1573 cambiò il titolo in quello di S. Maria di Gesù.

Restaurata ed abbellita dal principe Carlo Maria Carafa nel 1689 vi officiavano i frati Riformati. Detto principe alla sua morte (1 giugno 1695) vi si fece seppellire. Uno stupendo bassorilievo in marmo testimonia la sua sepoltura.

Lungo la chiesa (a navata unica) vi erano le statue (in gesso e stucco, colorate) dei 12 apostoli a grandezza naturale. L’altare maggiore era decorato con cristalli policromi di autore ignoto.

Nel 1734 Chiesa ed Altare Maggiore vennero consacrati e nella pietra sacra di questo Altare furono deposte le reliquie dei santi martiri Giustino e Bonifacio. Nel 1779 furono eseguiti, nella chiesa, rilevanti modifiche e restauri. Chiusa al culto e passata al demanio dello Stato nel 1866, anno della soppressione degli ordini religiosi in Italia, a seguito di pressanti e continue richieste degli abitanti del quartiere, nel 1904 l'Amministrazione comunale riapriva al culto la Chiesa di Santa Maria di Gesù, nominando Rettore padre Giuseppe Scebba. Nel 1923 Mons. Mario Sturzo elevò questa chiesa a Parrocchia, ma la cosa non ebbe seguito perché non furono esperite le ulteriori pratiche civili del riconoscimento. Il 2 febbraio 1943 Mons. Antonino Catarella emise il Decreto di elevazione a Parrocchia e nominò primo parroco Don Vincenzo Alessi Batù. Nel 1949, a spese della famiglia Nicastro e dei fedeli, si ricostruì la torre campanaria, fu rifatto il pavimento e restaurato il prospetto.

Trasferito don Vincenzo Alessi Batù alla Madrice, fu nominato parroco di Santa Maria di Gesù don Francesco Virnuccio, durante la reggenza del quale, mentre si effettuavano dei lavori nella chiesa, improvvisamente, il 5 giugno 1973, crollò la torre campanaria, buona parte del muro adiacente all'ex convento, parte della volta e del tetto della chiesa, riducendo in macerie tutto quanto stava all'interno della stessa... Delle vestigia di una delle più belle chiese di Mazzarino, in breve non restò più niente o quasi. Padre Virnuccio iniziò le pratiche per il restauro ed anche i lavori furono iniziati. Nel 1987, morto Don Francesco Virnuccio, fu nominato parroco don Antonino Tambè a cui le lungaggini burocratiche permisero di realizzare, durante i nove anni di reggenza della parrocchia, solo alcuni cantieri di restauro.

Nel 1996 a P. Tambè successe don Giuseppe D'Aleo e il 21 dicembre dello stesso anno, si celebrò la riapertura della chiesa completata nei pavimenti, intonaci, illuminazione ecc., grazie alla generosità dei fedeli e dell'Amministrazione comunale, alla bontà del Vescovo Mons. Vincenzo Cirrincione.

Sulla storia della nostra parrocchia e del nostro paese si possono consultare i seguenti libri:

 

·        Saverio Mannella: I carmelitani a Mazzarino e i principi Giuseppe Branciforti e Carlo Maria Carafa; edizioni Lussografica

 

·        Pietro Di Giorgio Ingala: MAZZARINO. Ricerche e considerazioni storiche; Salvatore Sciascia Editore


Trattasi di bibliografia essenziale